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I Carabinieri arrestano due "caporali”. Agivano ad Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Turi e Rutigliano
Il Comando Provinciale Carabinieri di Bari ed il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bari - hanno eseguito un provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Bari con il quale è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo ed una donna. L’accusa è di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Nel corso dell’attività investigativa è stato possibile accertare l’esistenza di una struttura ben articolata di 2 “caporali” e di 12 titolari di 10 aziende che, in concorso tra loro, che operavano nei comuni di Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Turi e Rutigliano. Veniva trovata e impiegata manodopera con l’attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, il tutto in violazione delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’indagine è partita da una denuncia presentata nel Comando di Cassano delle Murge ed ha consentito di identificare 68 lavoratori in nero (66 italiani e 2 stranieri) reclutati dai “caporali”. Per la retribuzione è stato accertato che la manodopera veniva sottopagata (circa 4,60 € l’ora a fronte degli 11 € previsti per legge). Nel contempo, veniva accertato che 25 lavoratori impiegati in nero, erano percettori di reddito di cittadinanza. 6/06/2024
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