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Focus dell'Unicef sulla Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze


Oggi mercoledì 11 ottobre ricorre la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze.

In questa giornata l’UNICEF vuole ricordare che
•ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze;
•una bambina o una ragazza su quattro contrae matrimonio prima di aver compiuto 18 anni;
•63 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali;
•in alcune zone dell’Etiopia e della Repubblica Democratica del Congo colpite dal conflitto, il 52% delle ragazze adolescenti ha riportato di essere stata vittima di almeno una forma di violenza nei 12 mesi precedenti.
•130 milioni di ragazze non vanno a scuola (dati UNESCO);
•durante i conflitti, le ragazze hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi.

In occasione della Giornata, l’UNICEF vuole stimolare l’attenzione e l’azione internazionale verso le sfide che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito alle crisi attraverso il tema di quest’anno, EmPOWER Girls: Prima, Durante e Dopo le Emergenze”. 1,1 miliardi di ragazze nel mondo rappresentano una risorsa di potere, energia e creatività – e i milioni di ragazze in emergenza non costituiscono un’eccezione. Ma, durante i conflitti, le ragazze hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi, compromettendo le loro future prospettive di lavoro e l’indipendenza finanziaria da adulte; secondo un sondaggio del 2017, condotto in alcune zone dell’Etiopia e della Repubblica Democratica del Congo colpite dal conflitto, il 52% delle ragazze adolescenti ha riportato di essere stata vittima di almeno una forma di violenza nei 12 mesi precedenti.

La violenza di genere spesso raggiunge il suo picco massimo durante le emergenze umanitarie e gli sfollamenti, esponendo le ragazze a violenza fisica e sessuale, matrimoni precoci, sfruttamento e tratta. In tempi di crisi – causati da catastrofi, conflitti o dagli effetti del cambiamento climatico – le bambine e le ragazze affrontano infatti rischi, violenze e sono particolarmente vulnerabili, solo per il loro essere donne. La violenza – inclusa la violenza sessuale, quella di genere a scuola e i matrimoni precoci – è un problema che coinvolge la salute, i diritti umani e la protezione in ogni fase di un conflitto, e può aggravarsi in seguito a una calamità. Le vittime sono di solito donne e adolescenti, la cui vulnerabilità diventa maggiore nel caos generato da una crisi.

Spesso le donne e le ragazze hanno minori risorse, minore possibilità di spostarsi e maggiore difficoltà ad accedere a reti e informazioni salvavita. I servizi sanitari fondamentali per il benessere delle ragazze, fra cui l’assistenza materna e i kit per l’igiene personale, sono spesso scarsi o insufficienti in situazioni di crisi. A causa del protrarsi delle attuali crisi, milioni di ragazze nate in contesti di emergenza potrebbero trascorrere i primi anni, se non decenni, della loro vita in contesti di emergenza.

Ma le ragazze sono anche resilienti. Le soluzioni a lungo termine progettate con e per le ragazze possono rafforzare questa resilienza e rappresentare una via verso opportunitĂ  per loro stesse, che producano una trasformazione e che siano permanenti. Le strategie di ripresa e le risposte alle crisi umanitarie che tengono conto del genere sessuale sono una grandissima opportunitĂ  per prevenire, mitigare e rispondere alle estreme vulnerabilitĂ  che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito a periodi di fragilitĂ , conflitti, disastri e sfollamento. Le ragazze, soprattutto le adolescenti, hanno bisogno di piattaforme che diano voce alle sfide che affrontano nella loro vita quotidiana e per scoprire delle soluzioni adatte alle loro esigenze, in modo da poter costruire un futuro migliore per loro e per le loro comunitĂ .

11/10/2017





   
 


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