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Lavori Piazza Kennedy ed Estramurale - Il parere della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari


Da L'Eco di Acquaviva n.1/2019
Con riferimento all’intervento in oggetto riguardante la sistemazione della viabilità di Estramurale di Pozzo Zuccaro e della piazza Kennedy, la cui progettazione esecutiva, trasmessa da codesto Ente con nota prot. 8492 del 27/03/2019, con le migliorie offerte dalla ditta aggiudicataria, veniva autorizzata da questo Istituto ai sensi dell’art 21 del D.Lgs 42/04 con nota prot. 5468 del 2/05/2019, facendo seguito alla pregressa corrispondenza con cui, a seguito di segnalazioni pervenute, venivano chiesti chiarimenti sull’intervento in corso di realizzazione sulle alberature presenti sull’estramurale e la trasmissione degli approfondimenti progettuali già indicati nell’atto autorizzatorio, questa Soprintendenza espone quanto segue. La Variante in oggetto riguarda alcune opere/lavorazioni valutate necessarie dalla Direzione Lavori nel corso dei lavori e altre finalizzate ad ottemperare alle prescrizioni imposte da questo Istituto già con parere prot. 3093 del 24/03/2017, rilasciato sulla progettazione definitiva, confermate con la nota di autorizzazione prot. 8492 del 27/03/2019, nonché relative ad interventi che, indicati da questa Soprintendenza come opportuni per un migliore inserimento di alcuni manufatti esistenti all’interno del progetto di sistemazione formale delle aree (nota prot. 8492 del 27/03/2019), sono stati valutati realizzabili da codesto Ente nell’ambito del presente intervento. Si prende atto di quanto approfondito, nella Relazione di variante, rispetto alle alberature presenti lungo l’estramurale e in Piazza Kennedy, e di quanto evidenziato, anche con documentazione d’archivio, fotografica e con ortofoto storiche, rispetto la fase evolutiva che ha caratterizzato lo spazio urbano cittadino con la nuova viabilità di estramurale, dal primo progetto del 1906, fino ai rilevamenti in ortofoto degli anni ’70 del Novecento e le precisazioni fornite sulle essenze esistenti al momento della redazione del progetto esecutivo, indicate in platani e robinie e non solo robinie, come preliminarmente rilevato e descritto negli elaborati valutati da questo Istituto, entrambe di impianto successivo agli anni ’50 e non riconosciute quali esemplari monumentali secondo le vigenti normative. Si prende atto inoltre delle valutazioni effettuate sulle piante di platano dal professionista esperto, incaricato dall’Ente al fine di comprenderne lo stato di salute e le problematiche connesse all’apparato radicale e alle conseguenze derivanti dal suo sviluppo rispetto alla tenuta delle aree pavimentate. Sulla base degli approfondimenti effettuati in relazione alle alberature la Variante prevede quindi l’eliminazione di tutti i platani su entrambi i marciapiedi dell’estramurale (lato cortina del nucleo antico e lato opposto), ad eccezione dei primi posti all’inizio di via Molignani in quanto ritenuti di maggiore pregio rispetto alla conformazione della pianta e a memoria della precedente sistemazione. La Variante prevede inoltre il raddoppio delle essenze arboree di nuovo impianto rispetto al progetto esecutivo approvato, sia sul lato della cortina del nucleo antico, che sul lato opposto, da prevedere nell’essenza della quercus pubescenz in sostituzione della quercus ilex, in precedenza prevista. La Variante riguarda infine alcuni interventi migliorativi della configurazione plani volumetrica e formale di piazza Kennedy, anche in ottemperanza alle richieste indicate da questo Istituto con i pareri citati, o funzionali alla migliore captazione delle acque, per risolvere le criticità di rischio idraulico più volte evidenziate, modifiche alla pavimentazione prevista con le migliorie offerte per il marciapiede del lato opposto alla cortina del nucleo antico dell’estramurale, in ottemperanza alle prescrizioni di questo Istituto, la valorizzazione con smontaggio e nuova sistemazione su parete verticale delle lastre marmoree rinvenute sul marciapiede della piazza Kennedy all’interno della piazza, modifiche pavimentali della piazza (disegno e materiali) per agevolare la percorrenza veicolare, confermando comunque la sagoma triangolare con cui veniva definito lo slargo con l’originario progetto di sistemazione. Questa Soprintendenza, considerato il valore culturale attribuibile allo spazio pubblico sottoposto a tutela ope legis, quale spazio di limite tra la città antica compatta e l’espansione urbana che ha interessato questa parte di città a partire dalla fine della prima metà del Novecento, un tempo destinata ad aree rurali, e, quindi i suoi caratteri architettonici, definiti nella prima metà del secolo scorso col progetto dell’infrastruttura viaria, come già evidenziato nei precedenti pareri espressi, ritiene di poter autorizzare quanto riportato negli elaborati di Variante ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs 42/04 con le seguenti precisazioni e prescrizioni.
Piazza Kennedy.
Con la Variante vengono ottemperate le prescrizioni imposte sul progetto esecutivo da questo Istituito e definite soluzioni migliorative della configurazione planivolumetrica della piazza, con l’integrazione della cabina Enel all’interno delle sistemazioni, la valorizzazione in nuova sede delle lastre marmoree rinvenute su un marciapiede, mediante intervento di restauro conservativo e nuova collocazione, nonché con l’incremento delle alberature in precedenza previste, nella logica di confermare la funzione “ornamentale e salutare” a queste assegnate con l’originario progetto del 1931, che organizzava lo “slargo ad uso di spazio pubblico”.
1) Si ritiene tuttavia necessario, in relazione al posizionamento delle lastre marmoree di reimpiego, valutare l’opportunità di inserire la struttura espositiva su cui le stesse verranno ricollocate, su parete differente da quella del vano cabina Enel, in quanto, essendo questa adiacente alla vasca e prossima al sito di maggiore afflusso delle acque dalla viabilità, risulterebbe maggiormente esposta al degrado. Potrà pertanto essere valutata maggiormente compatibile ad ospitare la struttura una delle pareti del volume tecnico situato sull’angolo opposto della piazza, più vicino alla chiesa di Sant’Agostino, conseguendo una più corretta valorizzazione e conservazione della testimonianza in relazione alla vicinanza con il sito originario di provenienza. Dovrà comunque essere trasmesso in corso d’opera il progetto di restauro conservativo e di valorizzazione su supporto delle lastre marmoree da rimuovere dal marciapiede con nuova sistemazione nella piazza, non presente negli elaborati trasmessi, per la successiva autorizzazione.
2) Dovranno essere valutate in corso d’opera le finiture delle griglie presenti sulle pavimentazioni della piazza, marciapiedi e viabilità in pietra e in cls architettonico, individuando soluzioni materiali che consentano una migliore integrazione tonale e formale con la nuova sistemazione dello spazio.
3) Dovrà essere verificata in corso d’opera la finitura della balaustra prevista a protezione delle porzioni sopraelevate della piazza valutando la possibilità di sostituire alle lastre in vetro proposte elementi in ferro di disegno semplificato.
Alberature lungo l’estramurale.
Considerata l’epoca tarda di impianto, le caratteristiche e le condizioni di salute delle piante, come
descritte nella relazione botanica e negli approfondimenti documentali riportati nella Relazione tecnica, nonché l’assenza di riconoscimenti d’interesse secondo le leggi vigenti, le stesse non avendo caratteristiche di monumentalità, come definite dalla L. 10/2013 e succ. mm. e i. , potranno essere espiantate secondo le valutazioni effettuate da codesta Direzione Lavori e sostituite con la proposta essenza di quercus pubescenz.
4) DovrĂ  tuttavia in relazione al marciapiede che lambisce la cortina compatta del nucleo antico essere proposto un passo piĂą ampio, e, quindi, evitata la densificazione, come giĂ  prescritto con precedenti pareri e proposto nella progettazione esecutiva approvata, al fine di consentire, nel periodo di maggiore sviluppo vegetativo delle piante, la percezione della cortina storica e, quindi, del limite urbano, quale immagine architettonica significativa della cittĂ  offerta alla pubblica fruizione di chi percorre o frequenta lo spazio pubblico.
Pavimentazioni.
5) Per le porzioni di innesto dalla viabilità del nucleo antico (Via San Vito, via Giulio Iacobellis, via Sant’Angelo via Piergentile) dovranno essere conservare le basole in pietra esistenti, e quelle rinvenute con la rimozione dell’asfalto, da ricollocare secondo l’originaria posa in opera, intervenendo nelle porzioni da integrare fino alla sede viaria in asfalto con elementi di simile dimensione e caratteristiche materiali, differenziati dalle parti storiche, mediante diversa lavorazione superficiale.
Lavorazioni aggiuntive.
6) DovrĂ  essere trasmesso il computo metrico estimativo di variante al fine di valutare le compatibilitĂ  delle nuove lavorazioni previste con le esigenze di tutela.
Resta confermato con la presente quanto già prescritto con precedenti pareri per le lavorazioni e opere già oggetto di valutazione di questo Istituto e non descritte nella presente Variante, intendendolo ottemperato, nonché l’assistenza continuativa ai lavori di scavo e movimentazione terra in generale da parte dell’archeologo nominato dall’Ente. Questa Soprintendenza si riserva di fornire nel corso dei lavori ogni eventuale ed ulteriore prescrizione.
Al termine dei lavori dovrà essere consegnata a quest’Ufficio una relazione redatta dal Direttore dei
Lavori che illustri le piĂą significative fasi di intervento, corredata da documentazione fotografica.
Acquaviva delle Fonti, 14/09/2019






   
 


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